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Registrato e pubblicato il 4/01/2011

mercoledì 9 febbraio 2011

Tra luoghi dimenticati e nascosti per gli sprechi: il caso dell'ex ricovero Umberto I sul colle Pancrazio.

Nella città di Cosenza si prosegue con il non valorizzare il centro storico. In controtendenza con il resto d'Italia. Nei giorni scorsi (7 e 8 febbraio), abbiamo ricordato a tutti i cittadini, con forza (e per queso ringraziamo tv e giornali), dell'esistenza di un posto dimenticato, ricco di storia e di vicende umane difficili. Una specie di isoletta da triangolo delle Bermuda, come altre ce ne sono a Cosenza.
Uno di quei posti sistemati dai Cappuccini nel '600 in cima ad un colle importante, a dominare la città, poi adibito a ricovero per anziani indigenti.
Tre anni fa avevano presentato in pompa magna un progetto di riqualificazione dell'ex convento dei Cappuccini, poi ricovero Umberto I, sito nei pressi del Castello Svevo, dal 1880 destinato ad accogliere anziani. Anziani che sul finire degli anni '80 in molti si ricordano essere rimasti in pochi e trattati malissimo. Dalla Provincia di Cosenza, i nostri amministratori, proclamarono nel 2008 di voler destinare a master post-universitari il complesso.
La struttura vive oggi nel degrado più totale, tra siringhe, erbacce e rifiuti, mentre in alcune notti dell'anno gode visite di alcune persone dedite a non ben specificate celebrazioni.
Abbiamo chiesto pubblicamente che Comune e Provincia mandino a dare un'occhiata, almeno per recintare bene l'area ed il complesso. Che riprovino con serietà e fuori dalle parate pubblicitarie a rilanciare la zona.
Ad avviso del nostro movimento civico l'area deve essere ricondotta ad un utilizzo sociale e di solidarietà, evitando ulteriori proclami ed ulteriori spese per avviamento di lavori mai completati. E' un complesso storico, che gode di una posizione e di un panorama meravigliosi, ideale per diversi tipi di attività, pubblica o privata.
Si è trattato, fino ad oggi, di soldi pubblici investiti per avviare le solite opere che poi marciscono nel dimenticatoio. Forse con la connivenza di qualche amministratore, forse per lotte intestine volte al predominio spartitorio, che non trovano mediazione.
Nel 2008, ribadiamo, si proclamava che la zona e la struttura dovevano essere adibite a progetti di ristrutturazione e riqualificazione per diventare sede di svolgimento di master post-universitari, di ricerche nel settore socio-sanitario o scientifico e tecnico o eventi coerenti di aggregazione anche e soprattutto allo scopo di contribuire alla rivitalizzazione del centro storico cittadino.
Al momento tutto tace, nel silenzio, nel degrado.

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