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Registrato e pubblicato il 4/01/2011

domenica 30 gennaio 2011

A PROPOSITO DELLA BIBLIOTECA CIVICA DI COSENZA

Il Nucleo Tutela patrimonio culturale dei Carabinieri di Cosenza, in una conferenza stampa di ieri, insieme al brillante e corposo consuntivo delle attività del 2010 presentato ai calabresi, ha reso noto che vi sono persone denunciate per ricettazione di libri antichi, di immenso valore, appartenuti alla Civica, rubati e poi rivenduti allo stesso ente. Indagini complesse ed accurate, condotte con l'ausilio di esperti e di persone che conoscono bene la materia. I quotidiani locali, in particolare Calabria Ora, avevano acceso i riflettori da tempo sulle situazioni poco chiare riferibili ad alcune notizie emerse sulla biblioteca.
Il nostro movimento, nel rispetto delle indagini, della riservatezza istruttoria e della presunzione di innocenza, sta seriamente valutando di informare e quindi di segnalare alla Procura della Repubblica di Cosenza alcuni passaggi che si evincono da attività di spesa, di impegno contabile e di gestione amministrativa interne alla biblioteca, per chiedere se sussistono reati riferibili all'utilizzo del denaro pubblico destinato all'ente cittadino.
In allegato alcuni articoli di stampa e di seguito il testo dell'articolo pubblicato oggi sulla Gazzetta del Sud.


(ARTICOLO PUBBLICATO A FIRMA DI SALVATORE SUMMARIA, SU GAZZETTA DEL SUD 30/01/2011)
Desolazione. Questo si scorge una volta varcato l'ingresso della biblioteca Civica. In pochi la frequentano. Ma perchè. Possibile che i cittadini siano così distanti dalla cultura e che le scuole non organizzano periodicamente delle visite guidate? Per non parlare dell'Università. Venerdì mattina, ultimo giorno della settimana aperto all'utenza, si aggirava nelle "umide" stanze della Civica una comitiva di pensionati appartenenti all'associazione Anteas, estasiati dinanzi a quel patrimonio librario di inestimabile valore, ma allo stesso tempo indignati per le condizioni di degrado in cui versa la struttura. «È inaccettabile questo stato di abbandono. Non è così che si preserva la storia della nostra città». Ne aveva per tutti il presidente dell'associazione, Benito Rocca, sostenuto, nella polemica, dal resto della truppa, che seguiva con attenzione le "lezioni" del direttore della biblioteca, Michele Chiodo, intento a spiegare il senso della mostra sull'Unità d'Italia, rappresentata da una vasta bibliografia gelosamente custodita in delle teche allestite nel meraviglioso e suggestivo androne della chiesa di Santa Chiara. Oltre alla comitiva di pensionati, non c'era più nessuno. Solo desolazione, appunto, e un mucchio di libri sistemati alla meno peggio negli "umidi" alloggi della Civica, tanto umidi, come ha dimostrato ultimamente un servizio televisivo di una emittente locale, da minare la "salute" di tutti quei volumi, molti dei quali rarissimi e introvabili. «Bisogna fare qualcosa – brontolava il presidente dell'Anteas – e smuovere le coscienze di chi cura questo patrimonio. Mi appello all'assessore regionale alla Cultura, Mario Caligiuri, amministratore sensibile e vicino ai problemi della gente, affinchè vengano assunti dei provvedimenti seri». Certo non è tutto dolori, ma c'è un presidente a capo dell'Accademia cosentina, una comitato di amministrazione al cui tavolo siedono due rappresentanti del Comune e due della Provincia, più altri membri. Eppure la gestione zoppica, e i dipendenti della Civica spesso si ritrovano senza stipendio. Un po' di anni addietro la situazione divenne insostenibile, e in quella occasione intervenne il senatore Antonio Gentile, che riuscì a "scucire" al Governo 500 mila euro per il pagamento delle spettanze ai lavoratori. Indigna, pertanto, trovare la porta chiusa, non sempre, sia chiaro, della sala periodici, le pareti scalfite dalla muffa, vetri che cadono a pezzi in determinati settori della Civica, mezzi busti che si staccano dal piedistallo, come capitato alla statua di Francesco Saverio Salfi, tuttora adagiata a terra in segno di disfatta. Poi ci sono anche i lati positivi, merce rara, comunque, in un contesto che sprigiona sapere, erudizione e conoscenza, ma che non riesce proprio ad uscire da quel limbo di mediocrità in cui è confinato da anni. E allora capita che qualcuno si porti via, furtivamente, un'opera di Bernardino Telesio, per rivenderla (assurdità delle assurdità) nuovamente alla Civica, rintracciata grazie agli scrupolosi investigatori del Nucleo carabinieri addetto alla tutela del patrimonio culturale. A tal proposito, il coordinatore del movimento "L'Atene della Calabria", Michele Arnoni, sta valutando l'opportunità di redigere un esposto alla Procura incentrato su alcuni aspetti di gestione delle risorse economiche e finanziarie destinate alla biblioteca.

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