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Registrato e pubblicato il 4/01/2011

mercoledì 5 gennaio 2011

Per ritrovare l'onore ed il piacere di essere nati e di vivere a Cosenza

"L'ATENE DELLA CALABRIA" si propone, con semplicità e chiarezza, di offrire uno spazio di partecipazione e confronto a chi vuole ritrovare il gusto di vivere a Cosenza. Il nome del Movimento richiama la nota definizione che nei primi del '900 identificava la città dei Bruzi. Il richiamo ad Atene intende rappresentare l'importanza delle città e dei centri culturali per intere aree regionali.

Città che fu, in tutti i secoli, faro splendidissimo di cultura, patria del pittore Pietro Negroni, dei giuristi Paolo Parini ed Atnonio Serra, del fisico e matematico Coriolano Martirano, del poeta Sartorio Quattromani, del poliglotta G.B. Vecchietti, del critico Francesco Salfi, del criminalista Bernardino Alimena, del maestro di letteratura comparata Bonaventura Zumbini, del petrarchista Galeazzo di Tarsia, di Antonio Telesio, grande oratore e zio di Bernardino Telesio, il grande pensatore che Bacone definì uomo nuovo, cioè moderno e precursore e che proclamò l'esperienza come fonte schietta del sapere. A Cosenza sorse, in tempi di oscurantismo, la gloriosa Accademia, cui appartennero poeti e critici innovatori che ebbero cosicenza della italianità; fondata da Aulo Giano Parrasio, apprezzato e noto scrittore.

A Cosenza s'intrecciarono storie, popoli e culture diverse, testimoniate da edifici, cimeli e regie tombe, come quella di Arrigo di Svevia, Isabella d'Aragona regina di Francia, Luigi III d'Angiò Duca di Calabria, che ebbero tutti e tre sepoltura nel meraviglioso Duomo che s'impone su Corso Telesio.

Misteri, leggende ed intrecci storici costituirebbero, da soli, fattore di interesse e di sviluppo per Cosenza.

Il piacere di vivere a Cosenza passa dalla consapevolezza e dalla valorizzazione dei propri tesori nascosti, ma, soprattutto, dalla capacità di estirpare il cancro di una bassa politica, di una rappresentanza pressappochista, barricata negli interessi personali ed alimentata da un generale oblìo della coscienza civica.

Il nuovo Movimento non intende svilire la funzione dei partiti, nè l'orgoglio delle appartenenze, piuttosto vuole offrire nuova linfa e nuovi motivi di discussione per accrescerne valore e significato.

Gli intenti e gli obiettivi sono di ampio respiro ed a lungo termine, per cui se e quando la qualità e la quantità degli interessati lo consentiranno, questi si tradurranno in azioni concrete ed impegni diretti a livello politico.

Non c'e' fretta, insomma, ma nessuna strada è preclusa.

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