Se l'attualità politica, sociale e culturale appare da diverso tempo indecifrabile e priva di prospettive, anche sui fatti storici più importanti si riversano inquietudini, contrapposizioni, lotte ideologiche. Fino a rendere quasi impossibile una discussione serena e obiettiva.
Uno dei paradossi della modernità è proprio quello dell'attualità che condiziona la storia.
Viviamo da qualche anno un dibattito a tratti feroce, tra storici e meno storici, sul significato del Risorgimento e dell'unificazione nazionale per la storia della Calabria e del Mezzogiorno.
La cosa certa è che quegli eventi non furono una passeggiata romantica né un gioco a tavolino per pochi eletti. Ci furono strategie politiche raffinate ma anche sangue e sofferenza, ideali e speranze sul campo, tradimenti e sacrifici.
Una fase così delicata della storia italiana è stata forse raccontata a prescindere da noi? Calabresi e meridionali semplici vittime e spettatori di processi fondamentali ? E questa modalità si è ripetuta e continua a ripetersi quanto a processi politici ed economici ?
Gli illustri ospiti del nostro prossimo incontro rappresentano uno spaccato di settori cruciali per la formazione e la maturazione di spirito critico: quanto siamo capaci di raccontare, insegnare e trasmettere valori ai più giovani ?
Un primo incontro, quello del prossimo 22 giugno, che vuole quindi (ri)aprire a Cosenza un dibattito e lasciare una traccia nella coscienza e nella memoria locali, con un invito a chi proprio non vuole rassegnarsi a cancellare radici e identità, di non abbandonare il campo a sterili polemiche e manipolazioni strumentali.
Con l'obiettivo di proseguire la trattazione di questi temi in altri incontri, con la partecipazione di giovani e studenti.
Come nel nostro passato associativo, anche il valore della musica sarà messo in risalto, con alcuni brani interpretati dalla giovanissima violinista Flavia Salvagnoni.
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