Nella complessiva rivalutazione del patrimonio storico e artistico della città, non possiamo non prevedere, con un ruolo di primissimo piano, la figura di Federico II di Svevia imperatore.
Nell'occasione dell'imminente (così speriamo) completamento dei lavori di restauro del Castello Svevo, potremmo ridare luce e vigore a tutti i segni, importantissimi, che lo "stupor mundi" ha lasciato in Cosenza, così offrendoli a un pubblico più vasto.
Sarebbe interessante renderci protagonisti nel ricostruire la valenza delle tracce e delle testimonianze di un personaggio cruciale nella storia europea, che peraltro ha avuto un legame notevole con la città.
Se non fosse per i lasciti più vistosi di Federico (rifacimento del Duomo e del Castello, stauroteca in oro), pare che dalle nostre parti non vi siano o non si conoscano una piazza o un momento a lui dedicati. Una prima proposta potrebbe incentrarsi su un concorso rivolto ad artigiani e artisti locali, per la realizzazione di una scultura da sistemare, magari, nei pressi del Castello Svevo.
Una risposta semplice alla storia, che tangibilmente si può rivolgere ai posteri. Nel convegno che il circolo culturale Re Alarico sta organizzando per il mese di settembre, inoltre, si vorrà dare spazio a tutte le idee rivolte ad una efficace "riscoperta" dell'imperatore discendente dei Normanni e di tutti i percorsi culturali possibili da riprendere in suo nome, rinvenibili nella miriade di interventi che in tutti i campi l'azione di Federico ha tracciato.
Non da ultimo, l'importanza dell'incontro con le diversità storiche e sociali del Mediterraneo, altro aspetto di cui la città di Cosenza dovrebbe e potrebbe cogliere l'opportunità in ambito europeo, nell'avvio di nuove e più consistenti politiche culturali.
Avendo anticipato l'idea al sindaco Occhiuto e cogliendo quotidianamente la sua sensibilità per i temi culturali, c'è da augurarsi che anche nel nome di Federico Cosenza possa ritrovare la strada per recuperare identità e attrattiva in ambito nazionale.
Nell'occasione dell'imminente (così speriamo) completamento dei lavori di restauro del Castello Svevo, potremmo ridare luce e vigore a tutti i segni, importantissimi, che lo "stupor mundi" ha lasciato in Cosenza, così offrendoli a un pubblico più vasto.
Sarebbe interessante renderci protagonisti nel ricostruire la valenza delle tracce e delle testimonianze di un personaggio cruciale nella storia europea, che peraltro ha avuto un legame notevole con la città.
Se non fosse per i lasciti più vistosi di Federico (rifacimento del Duomo e del Castello, stauroteca in oro), pare che dalle nostre parti non vi siano o non si conoscano una piazza o un momento a lui dedicati. Una prima proposta potrebbe incentrarsi su un concorso rivolto ad artigiani e artisti locali, per la realizzazione di una scultura da sistemare, magari, nei pressi del Castello Svevo.
Una risposta semplice alla storia, che tangibilmente si può rivolgere ai posteri. Nel convegno che il circolo culturale Re Alarico sta organizzando per il mese di settembre, inoltre, si vorrà dare spazio a tutte le idee rivolte ad una efficace "riscoperta" dell'imperatore discendente dei Normanni e di tutti i percorsi culturali possibili da riprendere in suo nome, rinvenibili nella miriade di interventi che in tutti i campi l'azione di Federico ha tracciato.
Non da ultimo, l'importanza dell'incontro con le diversità storiche e sociali del Mediterraneo, altro aspetto di cui la città di Cosenza dovrebbe e potrebbe cogliere l'opportunità in ambito europeo, nell'avvio di nuove e più consistenti politiche culturali.
Avendo anticipato l'idea al sindaco Occhiuto e cogliendo quotidianamente la sua sensibilità per i temi culturali, c'è da augurarsi che anche nel nome di Federico Cosenza possa ritrovare la strada per recuperare identità e attrattiva in ambito nazionale.