Se i maggiorenti politici dell'attuale amministrazione comunale intendono celebrare i 150 anni di Unità nazionale, utilizzando stemma e soldi pubblici, cerchino di essere obiettivi e meno faziosi.
Si spoglino, per un attimo, della propaganda antileghista ed antiberlusconiana.
I festeggiamenti non possono avere senso unico, nè, tantomeno, ingenerare confusione con altri processi storici dei quali, magari, si pretende di onorare una matrice antinazionale, quale è quella comunista.
A Cosenza pare si stia celebrando la Liberazione del 1945, e mi preme sottolineare, allora, nel rispetto dei comuni principi costituzionali, che non bisogna mai dimenticare il contributo delle forze democratiche e popolari alla Resistenza e quello, determinante, delle forze angloamericane per la vittoria sul nazifascismo.
Nelle manifestazioni del nostro Comune si dia voce, in contraddittorio, alla cultura liberale, che piu' di ogni altra ha promosso e guidato il processo di unificazione manifestatosi nel 1861 e nel 1870.
Si dia, altresì, voce alle associazioni dei combattenti e dei reduci che onorano la memoria delle migliaia di soldati italiani che hanno completato, versando il sangue irredentista, la liberazione della zona nord orientale del Paese, così vincendo la Prima Guerra mondiale.
Mandare le nostre scuole in visita al Sacrario Militare di Redipuglia, ad esempio, poteva essere un'ottima iniziativa.
C'è da chiedere, dunque, maggiore equilibrio in chi ha possibilità di sfruttare la propria posizione pubblica, magari per rileggere od omettere pezzi di storia patria.
Michele Arnoni
consigliere di circoscrizione
coordinatore de "L'Atene della Calabria"
Nessun commento:
Posta un commento