Per info e adesioni: atenecalabria@gmail.com

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Registrato e pubblicato il 4/01/2011

domenica 14 novembre 2021

"Se mancano i termini di confronto con il passato, non è possibile orientarsi per l'avvenire" (Marcel Poete)

Nella bellissima e austera cornice del Complesso Museale di San Domenico si è svolto il primo degli  incontri curati dall'associazione culturale "L'Atene della Calabria", dedicati alla città di Cosenza tra passato e futuro.

Il chiostro di San Domenico

Il luogo dell'incontro - ha esordito Francesca Cannataro - è fortemente rappresentativo della congiunzione fra la tradizione storica e la modernità espressa con le nuove scelte urbanistiche dei primi del '900, per cui il nostro sguardo deve sempre rimanere attento sulle esigenze dell'abitato storico, del nostro patrimonio culturale e dei valori che le vecchie generazioni con sacrificio hanno praticato per il bene comune. La giornalista cosentina che ha moderato l'incontro - oggi Ufficiale della Riserva Selezionata dell'Esercito - ha collaborato a importanti attività di restauro e conservazione di beni architettonici per la città di Cosenza e lavorato a inchieste giornalistiche dedicate alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale. 


Francesca Cannataro, Alfredo Salzano
 e Michele Arnoni 

Nel ricordare la figura di Fortunato Tommaso Arnoni, interprete e realizzatore principale di una delicata fase della storia locale e nazionale, Michele Arnoni (avvocato cosentino, classe '74 e autore del libro "Il podestà - ritratto di F.T. Arnoni e del suo tempo" reperibile presso la Mondadori di Cosenza ) ha evidenziato la valenza delle trasformazioni politiche e sociali rispetto alla formazione e le capacità del ceto politico dei primi del secolo scorso.   La crisi politica e finanziaria del Comune, le lotte ideologiche dei primi del '900 che rivelarono le difficoltà di rinnovare una classe politica ormai poco capace di prendersi le proprie responsabilità, temprarono la volontà di un giovane F. Tommaso Arnoni,  forte delle sue esperienze professionali e amministrative vicino ai bisogni della popolazione (nella commissione provinciale assistenza e beneficenza dal 1904 e poi come presidente degli stabilimenti di assistenza dal 1916 al 1943). Come non molti altri politici seppe mantenere dirittura morale e spirito realizzatore in tutti gli uffici affidatigli nel corso degli anni. Proprio negli enti più attenzionati dalle riforme iniziate da Crispi e Giolitti, perché era lì che si annidavano corruzione e sperperi (come nel settore dei lavori pubblici), il Deputato vicino alla vecchia tradizione radicale e liberale (dal 1919 al 1938), commissario prefettizio e podestà dal 1924, ha dedicato molta parte della sua vita affinché gli interventi più significativi coniugassero valenza sociale, risparmio economico, solidità e bellezza. Nell'affacciarsi del potere di Mussolini e Bianchi, nella sua città ricca di oppositori, seppe prendersi la responsabilità di gestire il Comune, pur potendo scegliere - come tanti - di rimanere alla finestra continuando in una promettente e brillante carriera professionale. 

Tommaso Arnoni

Nelle bellissime e poco conosciute immagini fotografiche fornite e commentate da Alfredo Salzano (un vero e proprio attivista della memoria locale, appassionato divulgatore storico e presidente del WWF regionale per molti anni) i presenti hanno potuto cogliere il significato e l'ampiezza delle realizzazioni in quella Cosenza che, a prescindere dai colori politici, confidava in un complessivo rinnovamento sociale ed economico. Nel consolidarsi della dittatura, la distinzione tra partito e Stato, tra attivisti e amministratori  è rimasta tangibile negli uomini come Arnoni, sempre e comunque fermi nella oculatissima gestione delle risorse e nella salvaguardia del principio del buon andamento amministrativo.  Erano gli uomini come lui - eredi della tradizione fondativa dell'unificazione nazionale, vicino a politici come Luigi Fera, Giovanni Giuriati, Francesco D'Alessio e Giuseppe D'Andrea - a rappresentare con autorevolezza le numerose cariche ricoperte. Interessante il richiamo alla sua attenzione per la Biblioteca Civica, allora priva di una decorosa sede: riprendendo una battaglia di Luigi Fera, riuscì a far edificare in pochi mesi la bellissima struttura che ancora oggi arricchisce il significato di Piazza XV marzo, così agevolando il prestigio dell'Accademia Cosentina e garantendo adeguata custodia agli 80.000 volumi antichi già allora presenti. 

Il Rione Bianchi, nel 1928
Il primo getto d'acqua dal Merone, nel 1932
                                                                    
Ma gli incontri dell'associazione guardano al futuro e alla sensibilizzazione su temi attuali e stringenti, proprio come quelli relativi alla pianificazione urbanistica. 

La nostra città ha sempre maggiore bisogno di conoscenza e partecipazione rispetto le scelte che modificano assetti e valenza strategici.

L'incontro ha visto infatti la relazione e le deduzioni tecniche dell'architetto Fulvio Terzi, studioso esperto di storia e urbanistica, già docente Unical che, con la consueta chiarezza divulgativa, ha tracciato le evoluzioni più significative della città dal punto di vista degli assetti edilizi, della viabilità e della progettazione complessiva rispetto alle mutevoli incidenze dei bisogni della popolazione. 
Fulvio Terzi e alcuni ospiti 



il numero degli abitanti di Cosenza negli anni : erano 100.000 nel 1970

L'architetto Terzi, servendosi di piante ufficiali delle diverse epoche, ha tracciato gli sviluppi dei quartieri ed evidenziato scelte urbanistiche con le loro connessioni storiche, lasciando nei presenti alcuni spunti di riflessione sugli attuali strumenti urbanistici in campo. Le città richiedono attenzione e studio dei numerosi fattori elevati a parametri di riferimento - non sempre chiari - per lo sviluppo edilizio, per l'ampliamento dei servizi e la soddisfazione delle necessità primarie degli abitanti.
Dagli interventi e dalle domande del pubblico sono infatti emerse esigenze di maggiore qualità e partecipazione rispetto alle scelte amministrative che condizionano fortemente la vita di tutti i giorni nella città.


L'associazione si ritroverà presto per promuovere gli incontri con cittadini, studiosi e amministratori, per sensibilizzare sulle tematiche culturali, sociali e amministrative che determinano l'essenza del territorio. 
Grazie a numerosi ospiti presenti, tra cui gli amici del movimento civico "Noi", è stato garantito il consueto spirito interattivo e partecipativo.
Un ringraziamento particolare è stato volto ai responsabili e ai tecnici della struttura che ha ospitato l'evento.

                                                                                                  

















martedì 9 novembre 2021



L'Atene della Calabria si (ri)presenta alla città, con un incontro incentrato sulle connessioni tra  passato e futuro, sugli elementi materiali e morali lasciati in eredità da uomini e  donne che sono stati protagonisti, testimoni o interpreti importanti della nostra storia, dall'antichità sino ai giorni nostri. 

Gli eventi in cantiere avranno come obiettivo principale la divulgazione e la sensibilizzazione su temi sociali, artistici, culturali, urbanistici e di etica pubblica. 
Prendendo spunto da vicende del nostro passato - e non solo - l'associazione si proporne dunque come ulteriore gruppo civico attento alle problematiche e alle prospettive del territorio.

Sabato 13 novembre, dalle 10.30, nella Sala Capitolare del Complesso di San Domenico, si ritroveranno soci e ospiti  per ravvivare quel dibattito che, partendo dalla storia e, in questo caso, dalla figura di Fortunato Tommaso Arnoni (l'amministratore pubblico dei primi del '900, podestà del Capoluogo dal 1925 al 1934) mira a puntare i riflettori su alcuni aspetti del possibile futuro di Cosenza, da un punto di vista non solo urbanistico.

Insieme a Michele Arnoni (autore del libro pubblicato in occasione del settantesimo anniversario della morte di Fortunato Tommaso Arnoni) ci saranno Francesca Cannataro (giornalista ed esperta in beni culturali), Alfredo Salzano (storico, ambientalista) Fulvio Terzi (architetto, autore di numerose pubblicazioni, tra cui "La città ripensata - architettura e urbanistica a Cosenza tra le due guerre")
I relatori sono da molti anni accomunati da uno spirito di appassionata sensibilità civica, desiderio di ricerca e divulgazione in favore della cittadinanza, in un'ottica di condivisione e propagazione di interessi, crescita e partecipazione.  Li ringraziamo molto per la gentile e affettuosa condivisione del loro sapere e della loro esperienza, nell'aderire al nostro invito.

L'incontro - nel rispetto della normativa anticovid (ingresso con green pass e mascherina) - sarà aperto agli interventi di cittadini e rappresentanti di enti e associazioni.

 Si ringrazia in modo particolare Beppe Salvagnoni, progettista grafico, autore della copertina del libro e della locandina dell'evento