Fenomeni di bullismo e azioni di vere e proprie baby gang cominciano insistentemente ad interessare la nostra città e la sua provincia, lasciando intrevedere problemi educativi, di disagio sociale, di scarso coinvolgimento e di mancato stimolo per le nuove generazioni.
Il problema, piu' in generale, riguarda l'utilizzo diffuso e poco monitorato dei mezzi telematici, la diffusione delle droghe ed uno sfrenato stimolo al consumismo dilagando in tutto il nostro Paese, nelle sue grandi città, come Napoli e Milano, dove fatti criminosi che riguardano gli adolescenti sono all'ordine del giorno. Volendo trarre degli spunti operativi, se, da un lato, l'ipotesi di una vera propria azione parlamentare (ad esempio una commissione d'inchiesta sul disagio giovanile in Italia) potrebbe essere auspicabile, le politiche locali, dall'altro, dovrebbero sempre piu' manifestare interesse e competenza in materia.
A tal fine, pensando ai tanti progetti formativi che si attuano nelle nostre scuole, attraverso le associazioni, il virtuosismo di dirigenti scolastici e gli enti no profit, (in alcuni casi, purtroppo, fucina di contentini ecomonici e consenso elettorale), nei prossimi giorni, con i responsabili del movimento "L'Atene della Calabria" avremo un incontro con il consigliere regionale Franco Morelli, titolare della delega alle politiche giovanili della Regione Calabria, in modo da verificare se è possibile, partendo da Cosenza, avviare un percorso di elaborazione normativa e progettuale, che possa modernizzare e migliorare la prevenzione di tali disagi e di tali problematiche, alimentando e coinvolgendo, magari, quelle professionalità che sempre piu' necessitano in termini di consulenza e assistenza morale e psicologica per i piu' giovani.
Per info e adesioni: atenecalabria@gmail.com

Registrato e pubblicato il 4/01/2011
martedì 1 febbraio 2011
domenica 30 gennaio 2011
A PROPOSITO DELLA BIBLIOTECA CIVICA DI COSENZA
Il Nucleo Tutela patrimonio culturale dei Carabinieri di Cosenza, in una conferenza stampa di ieri, insieme al brillante e corposo consuntivo delle attività del 2010 presentato ai calabresi, ha reso noto che vi sono persone denunciate per ricettazione di libri antichi, di immenso valore, appartenuti alla Civica, rubati e poi rivenduti allo stesso ente. Indagini complesse ed accurate, condotte con l'ausilio di esperti e di persone che conoscono bene la materia. I quotidiani locali, in particolare Calabria Ora, avevano acceso i riflettori da tempo sulle situazioni poco chiare riferibili ad alcune notizie emerse sulla biblioteca.
Il nostro movimento, nel rispetto delle indagini, della riservatezza istruttoria e della presunzione di innocenza, sta seriamente valutando di informare e quindi di segnalare alla Procura della Repubblica di Cosenza alcuni passaggi che si evincono da attività di spesa, di impegno contabile e di gestione amministrativa interne alla biblioteca, per chiedere se sussistono reati riferibili all'utilizzo del denaro pubblico destinato all'ente cittadino.
In allegato alcuni articoli di stampa e di seguito il testo dell'articolo pubblicato oggi sulla Gazzetta del Sud.
(ARTICOLO PUBBLICATO A FIRMA DI SALVATORE SUMMARIA, SU GAZZETTA DEL SUD 30/01/2011)
Desolazione. Questo si scorge una volta varcato l'ingresso della biblioteca Civica. In pochi la frequentano. Ma perchè. Possibile che i cittadini siano così distanti dalla cultura e che le scuole non organizzano periodicamente delle visite guidate? Per non parlare dell'Università. Venerdì mattina, ultimo giorno della settimana aperto all'utenza, si aggirava nelle "umide" stanze della Civica una comitiva di pensionati appartenenti all'associazione Anteas, estasiati dinanzi a quel patrimonio librario di inestimabile valore, ma allo stesso tempo indignati per le condizioni di degrado in cui versa la struttura. «È inaccettabile questo stato di abbandono. Non è così che si preserva la storia della nostra città». Ne aveva per tutti il presidente dell'associazione, Benito Rocca, sostenuto, nella polemica, dal resto della truppa, che seguiva con attenzione le "lezioni" del direttore della biblioteca, Michele Chiodo, intento a spiegare il senso della mostra sull'Unità d'Italia, rappresentata da una vasta bibliografia gelosamente custodita in delle teche allestite nel meraviglioso e suggestivo androne della chiesa di Santa Chiara. Oltre alla comitiva di pensionati, non c'era più nessuno. Solo desolazione, appunto, e un mucchio di libri sistemati alla meno peggio negli "umidi" alloggi della Civica, tanto umidi, come ha dimostrato ultimamente un servizio televisivo di una emittente locale, da minare la "salute" di tutti quei volumi, molti dei quali rarissimi e introvabili. «Bisogna fare qualcosa – brontolava il presidente dell'Anteas – e smuovere le coscienze di chi cura questo patrimonio. Mi appello all'assessore regionale alla Cultura, Mario Caligiuri, amministratore sensibile e vicino ai problemi della gente, affinchè vengano assunti dei provvedimenti seri». Certo non è tutto dolori, ma c'è un presidente a capo dell'Accademia cosentina, una comitato di amministrazione al cui tavolo siedono due rappresentanti del Comune e due della Provincia, più altri membri. Eppure la gestione zoppica, e i dipendenti della Civica spesso si ritrovano senza stipendio. Un po' di anni addietro la situazione divenne insostenibile, e in quella occasione intervenne il senatore Antonio Gentile, che riuscì a "scucire" al Governo 500 mila euro per il pagamento delle spettanze ai lavoratori. Indigna, pertanto, trovare la porta chiusa, non sempre, sia chiaro, della sala periodici, le pareti scalfite dalla muffa, vetri che cadono a pezzi in determinati settori della Civica, mezzi busti che si staccano dal piedistallo, come capitato alla statua di Francesco Saverio Salfi, tuttora adagiata a terra in segno di disfatta. Poi ci sono anche i lati positivi, merce rara, comunque, in un contesto che sprigiona sapere, erudizione e conoscenza, ma che non riesce proprio ad uscire da quel limbo di mediocrità in cui è confinato da anni. E allora capita che qualcuno si porti via, furtivamente, un'opera di Bernardino Telesio, per rivenderla (assurdità delle assurdità) nuovamente alla Civica, rintracciata grazie agli scrupolosi investigatori del Nucleo carabinieri addetto alla tutela del patrimonio culturale. A tal proposito, il coordinatore del movimento "L'Atene della Calabria", Michele Arnoni, sta valutando l'opportunità di redigere un esposto alla Procura incentrato su alcuni aspetti di gestione delle risorse economiche e finanziarie destinate alla biblioteca.
Il nostro movimento, nel rispetto delle indagini, della riservatezza istruttoria e della presunzione di innocenza, sta seriamente valutando di informare e quindi di segnalare alla Procura della Repubblica di Cosenza alcuni passaggi che si evincono da attività di spesa, di impegno contabile e di gestione amministrativa interne alla biblioteca, per chiedere se sussistono reati riferibili all'utilizzo del denaro pubblico destinato all'ente cittadino.
In allegato alcuni articoli di stampa e di seguito il testo dell'articolo pubblicato oggi sulla Gazzetta del Sud.
(ARTICOLO PUBBLICATO A FIRMA DI SALVATORE SUMMARIA, SU GAZZETTA DEL SUD 30/01/2011)
Desolazione. Questo si scorge una volta varcato l'ingresso della biblioteca Civica. In pochi la frequentano. Ma perchè. Possibile che i cittadini siano così distanti dalla cultura e che le scuole non organizzano periodicamente delle visite guidate? Per non parlare dell'Università. Venerdì mattina, ultimo giorno della settimana aperto all'utenza, si aggirava nelle "umide" stanze della Civica una comitiva di pensionati appartenenti all'associazione Anteas, estasiati dinanzi a quel patrimonio librario di inestimabile valore, ma allo stesso tempo indignati per le condizioni di degrado in cui versa la struttura. «È inaccettabile questo stato di abbandono. Non è così che si preserva la storia della nostra città». Ne aveva per tutti il presidente dell'associazione, Benito Rocca, sostenuto, nella polemica, dal resto della truppa, che seguiva con attenzione le "lezioni" del direttore della biblioteca, Michele Chiodo, intento a spiegare il senso della mostra sull'Unità d'Italia, rappresentata da una vasta bibliografia gelosamente custodita in delle teche allestite nel meraviglioso e suggestivo androne della chiesa di Santa Chiara. Oltre alla comitiva di pensionati, non c'era più nessuno. Solo desolazione, appunto, e un mucchio di libri sistemati alla meno peggio negli "umidi" alloggi della Civica, tanto umidi, come ha dimostrato ultimamente un servizio televisivo di una emittente locale, da minare la "salute" di tutti quei volumi, molti dei quali rarissimi e introvabili. «Bisogna fare qualcosa – brontolava il presidente dell'Anteas – e smuovere le coscienze di chi cura questo patrimonio. Mi appello all'assessore regionale alla Cultura, Mario Caligiuri, amministratore sensibile e vicino ai problemi della gente, affinchè vengano assunti dei provvedimenti seri». Certo non è tutto dolori, ma c'è un presidente a capo dell'Accademia cosentina, una comitato di amministrazione al cui tavolo siedono due rappresentanti del Comune e due della Provincia, più altri membri. Eppure la gestione zoppica, e i dipendenti della Civica spesso si ritrovano senza stipendio. Un po' di anni addietro la situazione divenne insostenibile, e in quella occasione intervenne il senatore Antonio Gentile, che riuscì a "scucire" al Governo 500 mila euro per il pagamento delle spettanze ai lavoratori. Indigna, pertanto, trovare la porta chiusa, non sempre, sia chiaro, della sala periodici, le pareti scalfite dalla muffa, vetri che cadono a pezzi in determinati settori della Civica, mezzi busti che si staccano dal piedistallo, come capitato alla statua di Francesco Saverio Salfi, tuttora adagiata a terra in segno di disfatta. Poi ci sono anche i lati positivi, merce rara, comunque, in un contesto che sprigiona sapere, erudizione e conoscenza, ma che non riesce proprio ad uscire da quel limbo di mediocrità in cui è confinato da anni. E allora capita che qualcuno si porti via, furtivamente, un'opera di Bernardino Telesio, per rivenderla (assurdità delle assurdità) nuovamente alla Civica, rintracciata grazie agli scrupolosi investigatori del Nucleo carabinieri addetto alla tutela del patrimonio culturale. A tal proposito, il coordinatore del movimento "L'Atene della Calabria", Michele Arnoni, sta valutando l'opportunità di redigere un esposto alla Procura incentrato su alcuni aspetti di gestione delle risorse economiche e finanziarie destinate alla biblioteca.
venerdì 28 gennaio 2011
ELEZIONI COMUNALI: forza e coraggio con scelte innovative per coalizioni omogenee
"La scelta dei candidati a sindaco della nostra città è di certo determinante ed urgente per i partiti piu' rappresentativi a livello nazionale. Lo chiedono i cosentini; lo chiedono tutti i militanti, uomini e donne attivi ed impegnati nei quartieri, che spesso - con aumento notevole del rischio di batoste elettorali - sono dimenticati dai burocrati dediti alle conventicole . Nessuno, oggi, può negare che l'elezione diretta del sindaco richieda personalità capaci di rappresentare quotidianamente tutti i cittadini, di comunicare attivamente, di stimolare le coalizioni verso sempre innovativi orizzonti, di dare un senso estetico di rinnovamento e freschezza alla nostra pessima immagine. Dalle diverse notizie che trapelano sulla stampa (spesso le riunioni partitiche locali sono ristrette, a volte simili a quelle per partite d'azzardo) c'è finalmente la volontà di concludere, entro sabato, la scelta di un candidato per la coalizione di centrodestra a Cosenza. Attendiamo fiduciosi che tale scelta avvenga con proposte serie, che provengano dalla città e non imposte dai tavoli romani. Oltre la scelta del sindaco conta, oggi piu' che mai, il rigore nella composizione delle liste, nella scelta dei candidati e nella omogeneità di una coalizione.
Sappiamo tutti che dalle nostre parti la politica traduce spesso appetiti economici privatistici, nei consigli comunali come in quelli regionali. Appetiti di gente disposta ciclicamente a saltare su ogni nave carica di vittoria. E quindi di tenere in consiglio comunale, con furbizia ed arroganza, sotto smacco ogni sindaco possibile. Le accozzaglie e le transumanze che producono instabilità, malgoverno e degrado per Cosenza, quelle ci auguriamo che i burocrati di partito, nelle loro riunioni ristrette e corrette, riescano a prevenire. Scelte poco comprensibili, anche stavolta, come alle ultime elezioni provinciali, potrebbero danneggiare la coalizione che si presentarà alternativa all'armata brancaleone del centrosinistra.
Sappiamo tutti che dalle nostre parti la politica traduce spesso appetiti economici privatistici, nei consigli comunali come in quelli regionali. Appetiti di gente disposta ciclicamente a saltare su ogni nave carica di vittoria. E quindi di tenere in consiglio comunale, con furbizia ed arroganza, sotto smacco ogni sindaco possibile. Le accozzaglie e le transumanze che producono instabilità, malgoverno e degrado per Cosenza, quelle ci auguriamo che i burocrati di partito, nelle loro riunioni ristrette e corrette, riescano a prevenire. Scelte poco comprensibili, anche stavolta, come alle ultime elezioni provinciali, potrebbero danneggiare la coalizione che si presentarà alternativa all'armata brancaleone del centrosinistra.
lunedì 24 gennaio 2011
La prima arma contro il clientelismo è la trasparenza. A partire da assegnazione e manutenzione degli alloggi popolari.
Le criticità che riguardano molti alloggi popolari della nostra città non hanno ancora trovato adeguata soluzione e sembra che la tanto annunciata svolta in materia non sia nemmeno cominciata.
I casi come quello citato ieri sulla Gazzetta del Sud (famiglia in casa piena di macchie di umidità, padre malato di polmonite) sono diversi e spesso soffocati nel silenzio e nella dignità di molte famiglie che vivono all'ombra di promesse ed inganni.
Esiste presso l'ATERP un calendario consultabile con gli interventi di manutenzione in programma?
Con quali criteri vengono fissati e calendarizzati gli interventi per le priorità, le urgenze, i casi disperati di degrado e condizioni ambientali da terzo mondo?
E se alcune palazzine di recente costruzione presentano problemi strutturali, infiltrazioni d'acqua, umidità e mancanza di controllo, perchè ATERP e Comune non procedono legalmente verso le ditte appaltatrici?
Sarebbe opportuno che i nostri enti pubblici procedessero fattivamente nel senso della trasparenza, della programmazione e della accessibilità delle informazioni, anche per debellare nei settori piu' delicati i favoritismi e la gestione capillare di clientele politiche.
I casi come quello citato ieri sulla Gazzetta del Sud (famiglia in casa piena di macchie di umidità, padre malato di polmonite) sono diversi e spesso soffocati nel silenzio e nella dignità di molte famiglie che vivono all'ombra di promesse ed inganni.
Esiste presso l'ATERP un calendario consultabile con gli interventi di manutenzione in programma?
Con quali criteri vengono fissati e calendarizzati gli interventi per le priorità, le urgenze, i casi disperati di degrado e condizioni ambientali da terzo mondo?
E se alcune palazzine di recente costruzione presentano problemi strutturali, infiltrazioni d'acqua, umidità e mancanza di controllo, perchè ATERP e Comune non procedono legalmente verso le ditte appaltatrici?
Sarebbe opportuno che i nostri enti pubblici procedessero fattivamente nel senso della trasparenza, della programmazione e della accessibilità delle informazioni, anche per debellare nei settori piu' delicati i favoritismi e la gestione capillare di clientele politiche.
lunedì 17 gennaio 2011
Ridiamo dignità alla nostra prestigiosa Biblioteca civica
Le istituzioni ed i cittadini non trascurino e dimentichino l'importanza ed il significato della Biblioteca civica di Cosenza.
Il nostro prezioso ente morale, che sulla carta dovrebbe essere amministrato d'intesa tra Comune e Provincia, con un presidente che è lo stesso dell'Accademia cosentina, non gode, da diverso tempo, di una guida coerente, di una gestione coordinata e finalizzata all'effettivo svolgimento di un servizio pubblico, fondamentale per la crescita culturale della comunità.
Chiediamo pubblicamente a che punto sono i lavori che riguardano il prestigioso ingresso e gli storici locali del lato di Piazza XV marzo, per capire se due anni sono un tempo ragionevole per ridare luce agli spazi che contengono oltre quattromila libri.
Chiediamo se alcuni locali-ufficio in cui piove rappresentano un segno dignitoso ed autorevole delle autorità amministrative locali nei confronti dei dipendenti della Biblioteca e degli studenti che spesso si lamentano dei disservizi.
Pochi giorni fa, nel silenzio piu' totale, sono trapelate notizie circa la rottura di un importante busto mal conservato e di una vetrata che dava sulle zone che custodiscono i fondi librari piu' antichi.
A parte qualche festa e qualche attività di facciata, la nostra preziosa biblioteca, che deve fare invidia a tutta Italia, viene amministrata a tentoni, con riunioni poco ufficiali, con una spensieratezza amministrativa indegna per la sua storia, per l'immenso valore dei libri che custodisce e poco adeguata alla voglia di fare di molti suoi dipendenti.
Manca un direttore da anni, mancano riunioni formali del consiglio di amministrazione.
Ripristinare la Biblioteca civica come luogo di cultura e di esempio, come centro propulsore dei saperi, come punto di una rete che la leghi a diverse biblioteche d'Italia, con dirigenti autorevoli, attivi e concreti, con dipendenti messi in condizione di lavorare al meglio, è tra gli obiettivi primari del nostro movimento e dovrà essere tra i primi punti di ogni buon programma politico-amministrativo per la città.
(L'ingresso della biblioteca civica, in Piazza XV marzo)
Il nostro prezioso ente morale, che sulla carta dovrebbe essere amministrato d'intesa tra Comune e Provincia, con un presidente che è lo stesso dell'Accademia cosentina, non gode, da diverso tempo, di una guida coerente, di una gestione coordinata e finalizzata all'effettivo svolgimento di un servizio pubblico, fondamentale per la crescita culturale della comunità.
Chiediamo pubblicamente a che punto sono i lavori che riguardano il prestigioso ingresso e gli storici locali del lato di Piazza XV marzo, per capire se due anni sono un tempo ragionevole per ridare luce agli spazi che contengono oltre quattromila libri.
Chiediamo se alcuni locali-ufficio in cui piove rappresentano un segno dignitoso ed autorevole delle autorità amministrative locali nei confronti dei dipendenti della Biblioteca e degli studenti che spesso si lamentano dei disservizi.
Pochi giorni fa, nel silenzio piu' totale, sono trapelate notizie circa la rottura di un importante busto mal conservato e di una vetrata che dava sulle zone che custodiscono i fondi librari piu' antichi.
A parte qualche festa e qualche attività di facciata, la nostra preziosa biblioteca, che deve fare invidia a tutta Italia, viene amministrata a tentoni, con riunioni poco ufficiali, con una spensieratezza amministrativa indegna per la sua storia, per l'immenso valore dei libri che custodisce e poco adeguata alla voglia di fare di molti suoi dipendenti.
Manca un direttore da anni, mancano riunioni formali del consiglio di amministrazione.
Ripristinare la Biblioteca civica come luogo di cultura e di esempio, come centro propulsore dei saperi, come punto di una rete che la leghi a diverse biblioteche d'Italia, con dirigenti autorevoli, attivi e concreti, con dipendenti messi in condizione di lavorare al meglio, è tra gli obiettivi primari del nostro movimento e dovrà essere tra i primi punti di ogni buon programma politico-amministrativo per la città.
(L'ingresso della biblioteca civica, in Piazza XV marzo)
domenica 9 gennaio 2011
Simboli di sport e cultura nel degrado piu' totale, mentre si bisticcia per la poltrona di Sindaco
Dalle nostre parti l'avvicinarsi delle elezioni puo' rappresentare un volano per gli interventi di facciata manutentiva o l'avvio di una fase di stress, di indiscrezioni, di voci fasulle e gonfiate dai giornali, oppure tutte queste cose insieme. In questi giorni, mentre gli amministratori di Comune e Provincia bisticciano per le poltrone e occupano le pagine dei quotidiani per beghe interne di partito, i simboli di sport e cultura di Cosenza, quali il Palazzetto di Via Popilia e l'antico edificio del Liceo Classico B.Telesio, versano in uno stato di evidente degrado.
A Via Popilia molti giovani sportivi ci segnalano la presenza di topi nei bagni, sporcizia, freddo, incuria generale. Basta poi fare un giro a Corso Telesio ed avvicinarsi alla facciata del vecchio Liceo Ginnasio per vedere voragini nel tetto, calcinacci caduti in terra e sporcizia in bella mostra, da giorni e giorni tollerati.
Speriamo presto questo teatrino politico finisca, quanto meno per tornare a produrre risultati utili per la cittadinanza.
A Via Popilia molti giovani sportivi ci segnalano la presenza di topi nei bagni, sporcizia, freddo, incuria generale. Basta poi fare un giro a Corso Telesio ed avvicinarsi alla facciata del vecchio Liceo Ginnasio per vedere voragini nel tetto, calcinacci caduti in terra e sporcizia in bella mostra, da giorni e giorni tollerati.
Speriamo presto questo teatrino politico finisca, quanto meno per tornare a produrre risultati utili per la cittadinanza.
mercoledì 5 gennaio 2011
Per ritrovare l'onore ed il piacere di essere nati e di vivere a Cosenza
"L'ATENE DELLA CALABRIA" si propone, con semplicità e chiarezza, di offrire uno spazio di partecipazione e confronto a chi vuole ritrovare il gusto di vivere a Cosenza. Il nome del Movimento richiama la nota definizione che nei primi del '900 identificava la città dei Bruzi. Il richiamo ad Atene intende rappresentare l'importanza delle città e dei centri culturali per intere aree regionali.
Città che fu, in tutti i secoli, faro splendidissimo di cultura, patria del pittore Pietro Negroni, dei giuristi Paolo Parini ed Atnonio Serra, del fisico e matematico Coriolano Martirano, del poeta Sartorio Quattromani, del poliglotta G.B. Vecchietti, del critico Francesco Salfi, del criminalista Bernardino Alimena, del maestro di letteratura comparata Bonaventura Zumbini, del petrarchista Galeazzo di Tarsia, di Antonio Telesio, grande oratore e zio di Bernardino Telesio, il grande pensatore che Bacone definì uomo nuovo, cioè moderno e precursore e che proclamò l'esperienza come fonte schietta del sapere. A Cosenza sorse, in tempi di oscurantismo, la gloriosa Accademia, cui appartennero poeti e critici innovatori che ebbero cosicenza della italianità; fondata da Aulo Giano Parrasio, apprezzato e noto scrittore.
A Cosenza s'intrecciarono storie, popoli e culture diverse, testimoniate da edifici, cimeli e regie tombe, come quella di Arrigo di Svevia, Isabella d'Aragona regina di Francia, Luigi III d'Angiò Duca di Calabria, che ebbero tutti e tre sepoltura nel meraviglioso Duomo che s'impone su Corso Telesio.
Misteri, leggende ed intrecci storici costituirebbero, da soli, fattore di interesse e di sviluppo per Cosenza.
Il piacere di vivere a Cosenza passa dalla consapevolezza e dalla valorizzazione dei propri tesori nascosti, ma, soprattutto, dalla capacità di estirpare il cancro di una bassa politica, di una rappresentanza pressappochista, barricata negli interessi personali ed alimentata da un generale oblìo della coscienza civica.
Il nuovo Movimento non intende svilire la funzione dei partiti, nè l'orgoglio delle appartenenze, piuttosto vuole offrire nuova linfa e nuovi motivi di discussione per accrescerne valore e significato.
Gli intenti e gli obiettivi sono di ampio respiro ed a lungo termine, per cui se e quando la qualità e la quantità degli interessati lo consentiranno, questi si tradurranno in azioni concrete ed impegni diretti a livello politico.
Non c'e' fretta, insomma, ma nessuna strada è preclusa.
Città che fu, in tutti i secoli, faro splendidissimo di cultura, patria del pittore Pietro Negroni, dei giuristi Paolo Parini ed Atnonio Serra, del fisico e matematico Coriolano Martirano, del poeta Sartorio Quattromani, del poliglotta G.B. Vecchietti, del critico Francesco Salfi, del criminalista Bernardino Alimena, del maestro di letteratura comparata Bonaventura Zumbini, del petrarchista Galeazzo di Tarsia, di Antonio Telesio, grande oratore e zio di Bernardino Telesio, il grande pensatore che Bacone definì uomo nuovo, cioè moderno e precursore e che proclamò l'esperienza come fonte schietta del sapere. A Cosenza sorse, in tempi di oscurantismo, la gloriosa Accademia, cui appartennero poeti e critici innovatori che ebbero cosicenza della italianità; fondata da Aulo Giano Parrasio, apprezzato e noto scrittore.
A Cosenza s'intrecciarono storie, popoli e culture diverse, testimoniate da edifici, cimeli e regie tombe, come quella di Arrigo di Svevia, Isabella d'Aragona regina di Francia, Luigi III d'Angiò Duca di Calabria, che ebbero tutti e tre sepoltura nel meraviglioso Duomo che s'impone su Corso Telesio.
Misteri, leggende ed intrecci storici costituirebbero, da soli, fattore di interesse e di sviluppo per Cosenza.
Il piacere di vivere a Cosenza passa dalla consapevolezza e dalla valorizzazione dei propri tesori nascosti, ma, soprattutto, dalla capacità di estirpare il cancro di una bassa politica, di una rappresentanza pressappochista, barricata negli interessi personali ed alimentata da un generale oblìo della coscienza civica.
Il nuovo Movimento non intende svilire la funzione dei partiti, nè l'orgoglio delle appartenenze, piuttosto vuole offrire nuova linfa e nuovi motivi di discussione per accrescerne valore e significato.
Gli intenti e gli obiettivi sono di ampio respiro ed a lungo termine, per cui se e quando la qualità e la quantità degli interessati lo consentiranno, questi si tradurranno in azioni concrete ed impegni diretti a livello politico.
Non c'e' fretta, insomma, ma nessuna strada è preclusa.
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